Bulgaria, Romania, Ungheria
Giro dei Balcani: dalla costa del Mar Nero in Bulgaria, passando per i castelli della Transilvania e la famosa strada Transfăgărășan in Romania, fino in Ungheria a Budapest e sul lago Balaton. Scendendo in Croazia tra i laghi di Plitvice e il mare azzurro, le montagne bosniache e la bellissima Sarajevo, i paesaggi unici del Montenegro e l'Albania.
Bulgaria: Varna e la costa del Mar Nero
Sunny Beach, Varna e Balcik
La nostra prima tappa è il Mar Nero e Varna e per raggiungerli dobbiamo percorrere quasi 700 km da Salonicco; per questo decidiamo di partire con un giorno in anticipo e spezzare il viaggio fermandoci la sera dopo il lavoro a Haskovo. La strada dalla frontiera di Makaza è molto bella, in mezzo alle foreste con curve e un buon asfalto.. niente a che vedere con la frontiera di Kulata per andare a Sofia. Le città sono di stampo sovietico e i paesini sulla strada sono composti da poche case basse, con mattoni a vista e banchetti di frutta o verdura coltivati negli orti dietro casa. Questa area della Bulgaria però da l'impressione di essere più ricca rispetto alla parte a ovest forse grazie alla vicinanza con il mare e il turismo.
Arrivando verso la costa rimaniamo affascinati dall'acqua azzurra del Mare Nero. Scopriamo che prende il nome dai colori dei punti cardinali che usavano nell'antichità i greci e i turchi: nero per il Nord e bianco per il Sud (in turco il Mar Mediterraneo si chiama Mar Bianco).
Ci fermiamo a vedere la famosa Sunny Beach, area di perdizione per i giovani con locali, musica, night clubs, feste in spiaggia.
Continuiamo verso Varna e troviamo tantissimi parchi acquatici con scivoli per bambini e adulti.. vanno davvero tanto di moda qua.
Varna ci si staglia davanti con il suo enorme porto marittimo; è la terza città piu grande della Bulgaria e viene chiamata Capitale o perla del Mar Nero e si merita appieno questo titolo. La città è splendida, molto diversa dal resto del Paese. Prendiamo l'hotel in centro storico da cui si può girare il centro o arrivare in 10 minuti a piedi in spiaggia. I palazzi del centro sono in stile parigino e ricordano il fasto del passato. Prima del mare inizia il lunghissimo parco cittadino con i fiori, le aiuole, i chioschi, le attrazioni per i bimbi, i teatri, wifi gratuito velocissimo..tutto stupendo! A due passi anche il lungomare con gli stabilimenti, la spiaggia libera e i ristoranti dove mangiare bene senza spendere troppo e ammirando il mare. Al ritorno troviamo anche il festival dello street food e proviamo un gelato ai semi di girasoli squisito con un cono croccante e biscottoso. Varna è la città perfetta per una vacanza sul mare in famiglia, stando bene e spendendo pochissimo.
CURIOSITA': 1. Qui a Varna ebbe avuto luogo un'importante battaglia nel 1444 in cui i Turchi sconfissero i crociati, iniziando così l'avanzata su Costantinopoli e creando il grande Impero Ottomano. 2. Varna fu una delle tappe del primo itinerario dell'Orient Express, dalla città si lasciava il treno e si prendeva il traghetto verso Istanbul.
Da Varna continuiamo lunga la costa verso la Romania e ci fermiamo a Balcik, una località turistica molto carina con un lungomare raccolto e tanti ristorantini. Le strade sono belle e si percorre un promontorio tra vista sul mare e vegetazione rigogliosa.
Romania: la costa sul Mar Nero
Costanza e Mamaia
Superiamo il confine in meno di 5 minuti, non ci sembra vero, non ci abbiamo mai messo cosi poco! Costanza ci delude un pochino, potrebbe essere una città magnifica, ma si nota che non si e' investito nel centro cittadino negli ultimi decenni. Il centro storico è costellato di antichi palazzi in stile fino Ottocento perchè era una famosa località balneare a inizio Novecento, poi in declino con le guerre mondiali e l'avvento del Comunismo.
Le spiagge sono comunque molto lunghe e ampie, con stabilimenti e bei beach bar. La zona dove ora investono i rumeni è Mamaia, una lunga striscia di terra tagliata da una strada dove da entrambi i lati ci sono mare e hotel enormi; Mamaia è famosa anche per la nightlife ma noi avevamo trovato un festival a Costanza e non abbiamo verificato. In generale Mamaia non ci e' piaciuta, ma è sicuramente adatta per chi vuole passare una settimana a due passi dal mare.
La strada verso Bucuresti è su una piana di campi di girasoli e mais, però attraversiamo il Danubio dove c'è il ponte Anghel Saligny, dal nome dell'ingegnere che lo costruì tra il 1890 e il 1895 su volere di Re Carol I per collegare Bucarest a Costanza. Per la sua struttura fu considerato per molto tempo il piu' largo e lungo di Europa e il secondo ponte più lungo al mondo.
Romania: la Capitale
Bucarest, la Piccola Parigi
Arriviamo in città nel primo pomeriggio e la scelta dell'hotel si rivela perfetta (Moxy hotel old town). Lo stile della città ricorda una Parigi decadente e scopriamo che a inizio Novecento si era conquistata il titolo di Piccola Parigi grazie agli edifici fatti costruire dal primo Re Carlo I di Romania. Anche la lingua sembra un mix di francese, italiano e spagnolo e rimane molto semplice leggere le indicazioni e capire pezzetti di frase.
Per visitare Bucarest, seguiamo i consigli di nostri amici che hanno abitato in città per diverso tempo.
Le cose da vedere sono concentrate nelle viuzze del centro storico affianco alla strada Lipsicani, le stesse che la sera si trasformano con musica a tutto volume e giovani che ballano. Partiamo da Strada Hanul cu Tei dove si vedono le vecchie botteghe, che ora accolgono alcuni artisti. Unico nel suo stile il Monastero Stravopoleos che emana un grande senso di armonia e bellezza; sulla stessa via il ristorante e birreria simbolo di Bucarest Caru' cu bere con i suoi interni storici incredibili e uno stinco di maiale da riempire anche i più affamati (noi ci siamo impegnati ma non siamo riusciti a finirlo).
Vicino il Palazzo CEC Bank e la galleria Pasajul Macca, purtroppo chiusa per restauro. Mentre tornando su Lipsicani si arriva a la Biserica Sfântul Anton e la casa di Vlad l'Impalatore. Se invece si continua verso la Revolution Square Fountain, si può camminare nel bel quartiere attorno all'Ateneo Rumeno.
Da non perdere il parlamento o Casa Poporului - del Popolo come veniva chiamato nel periodo comunista, palazzo costosissimo voluto da Nicolae Ceaușescu che vanta essere la struttura più pesante al mondo e la seconda più grande per estensione. Dal parlamento parte un boulevard fino a Piața Unirii dove si trovano le fontane danzanti che la sera fanno giochi di colore ogni ora dopo le 20.
Infine l'enorme parco cittadino Parcul Regele Mihai I sul lago Herăstrău ci ha regalato un bel tramonto (zona Funky Lounge o Casa di David), anche se il parco non è propriamente curato. Qui si può visitare anche il museo dei villaggi rumeni Dimitrie Gusti National Village Museum e l'Arco di Trionfo.
Romania: Transilvania
Transilvania dei Castelli di Peles, Bran con Dracula e Corvino, Brasov, Rasnov, Sibiu
La Transilvania, "terra al di là della selva", terra di storia e misteri, famosa per i suoi scenari mozzafiato, le cittadine medievali fortificate, i castelli e i vampiri. La Transilvania è una zona ricca che vive di turismo, diversa da altre aree della Romania, però anche qui può capitare di vedere veri zingari accampati con le tende tra gli alberi e famigliole su carri di legno trainati da cavalli.
La nostra prima meta in Transilvania è il l Castello di Peles, in stile tedesco, voluto dal primo Re di Romania Carlo I e poi abitato anche dal dittatore Nicolae Ceausescu dal 1975 al 1990. Piccola curiosità sulla famiglia reale: Carlo I fu il primo Re di Romania e fu chiamato a governare il Paese che in quel momento era nel caos, dovette viaggiare sotto falso nome per raggiungere la Romania dalla Prussia e quando arrivò a Bucarest lo incoronarono; da quel momento prese molto sul serio il suo ruolo - si dice dormisse con la corona anche di notte - e rese stabile l'indipendenza e l'economia.
Al castello si arriva con una camminata di 10 minuti in salita su una strada asfaltata nel bosco. Il castello ha 160 stanze ma solo una decina sono aperte al pubblico, come l'ingresso monumentale con il Salone d'Onore, la biblioteca, la sala in stile turco per fumare, il salotto in stile moresco, la stanza fiorentina, la sala da pranzo. Peles è il castello più bello della Transilvania e uno dei più belli di Europa perché conserva all'interno ancora tutto l'arredamento e le decorazioni originali. Fa sognare ad occhi aperti!
Noi abbiamo preso il ticket solo per il piano terra ed è stato bellissimo, per chi ha più tempo sicuramente vale la pena anche il primo piano (qui bisogna fare la fila per il biglietto e non si può comprare online prima). Affianco c'è anche il Castello di Pelisor, lo chalet reale.
Lungo la strada, ed anche al castello, troverete tantissimi agricoltori che vendono cestini pieni di more e lamponi.
Seguiamo la via dei castelli verso il famoso Castello di Bran o meglio conosciuto per Dracula. Essendo uno dei simboli della Romania, è un luogo molto turistico e si accede dalla piazzetta piena di negozi di souvenir. Il Castello di Bran è in stile medioevale con un interno molto spoglio: dal 1920 divenne la residenza della famiglia reale finchè nel 1948 non fu esiliata dal Paese. Si può ammirare la stanza della musica della Regina Maria e la quella della principessa Ileana, due grandi donne infermiere e soldatesse che hanno rappresentato coraggiosamente la Romania durante le guerre mondiali.
In generale avevamo delle aspettative troppe alte ma va comunque visitato. Per rievocare lo spirito sinistro di Dracula, in una parte del castello si possono scoprire i fantasmi e gli spiriti delle leggende popolari rumene.
Curiosità: lo scrittore irlandese di Dracula, non ha mai visitato la Romania, e prese spunto da racconti e leggende su Vlad l'Impalatore come anche descrizioni medievali della nazione. Il "vero castello di Dracula" sarebbe la Fortezza di Poenari che però è un rudere all'inizio della Transfagarasan.
Vicino a Bran, ci sono anche le cittadine medioevali di Rasnov e di Brasov.
Sulla collina di Rasnov, si trova il castello fortificato costruito per proteggersi dai turchi e abitato per vari secoli finche con la pace, nacque la cittadina ai piedi della collina. Il castello è sotto restauro e si possono vedere solo le mure e i primi giardini. Per arrivarci la strada sarebbe breve a piedi, ma si respira lo smog dei 5 trattori che trainano dei vagoncini (costo 1,5€).
Brasov è una bellissima cittadina, curata e storica. La piazza principale è circondata da palazzi storici di diversi colori e ristorantini. Qui si trova la famosa Biserica Neagra - basilica nera- costruita nel Trecento in stile gotico, prende il nome dai muri neri esteri anneriti dal grande incendio del 1689. All'interno è inumato un grande intellettuale rumeno che aiutò la transazione da cattolici a evangelici nel Cinquecento. Inoltre secondo una leggenda popolare, un bambino che disturbava un muratore criticandolo del suo lavoro, venne gettato da questo dal campanile. Il suo corpo, per nascondere il crimine, sarebbe stato murato in una parete. (cit. wikipedia).
Sibiu è la cittadina dove tutti i motociclisti si fermano prima o dopo della Transfagarasan. Elegante e ben curata, ha una centro storico raccolto composto da due piazzette e bellissime casine colorate che sembrano abbiano gli occhi nei tetti.
Tra le attrazioni più famose c'è il Ponte dell Bugie, rilevatore di menzogne e protagonista di 4 leggende. 1. La prima dice che il ponte scricchioli e faccia strani rumori quando viene attraversato da qualcuno sta mentendo. 2. Luogo di primi incontri amorosi, la seconda riguarda le promesse non mantenute fatte dai cadetti dell'accademia militare alle povere ragazze. 3. La terza riguarda la verginità delle spose novizie con tanto di drammatico finale giù dal ponte per coloro che mentissero. 4. L'ultima leggenda vuole che il ponte smascherasse i commercianti truffatori di fronte a tutti ed è legata alla piazzetta adiacente Piața Mică, centro di tutti i commerci di Sibiu.
Vere o no, gli abitanti preferivano evitare di attraversare il ponte.. e come non capirli!
Ultima tappa, a 1h30 da Sibiu, è il Castello di Corvino, importante monumento gotico dove si crede che Mathias Corvino abbia tenuto prigioniero per 7 anni Vlad l'Impalatore. Il castello è chiamato Corvino, per il soprannome della famiglia Hunyadi che lo governa la quale aveva a simbolo il corvo. La struttura esteriore è bella e imponente, all'interno si possono vedere ancora delle stanze in stile gotico e alcuni elementi decorativi rinascimenti apportati dall'erede Mathias Corvino. Dai torrioni si può vedere la città circostante e purtroppo anche le aziende industriali che lo circondano. Non consigliamo di fermarsi a dormire in questa città.
Transfăgărășan: tra le più belle strade d'Europa
La Transfăgărășan è una tappa obbligatoria per i motociclisti. Si sale fino a circa 2.000 metri di altitudine tra curve, tornanti e orsi ai bordi della strada.
Un pò di storia: la strada fu costruita agli inizi anni '70 dal reparto militare rumeno e i lavori furono molto difficili a causa delle condizioni climatiche, della dinamite necessaria e della giovane età ed inesperienza degli addetti.
Come affrontarla: noi l'abbiamo percorsa da sud verso nord (da Curtea de Arges a Sibiu) e abbiamo visitato Curtea con la bellissima Cattedrale dove fu seppellita la famiglia reale. Per arrivare da Bran a Curtea ci imbattiamo nella 73C ed è la peggior strada percorsa di tutto il nostro viaggio.
La parte da Curtea de Arges al punto più alto ha un manto stradale pieno di buche e avvallamenti e bisogna stare attenti senza tirare troppo la velocità della moto; il paesaggio però compensa con il lago, la foresta e gli orsi (eravamo convinti che non venissero ai bordi della strada e invece sembravano divertiti a guardarci). Quando si sta per arrivare alla vetta la vista è incredibile, con montagne altissime verde e cascate che scintillano.
Saliti al passo c'è un caos incredibile tra bancarelle, cibo, motociclisti, ciclisti, turisti. Vediamo il lago Balea e facciamo le foto di rito.
Per scendere dal passo a Cartisoara la strada cambia completamente, l'asfalto è nuovo e ci si gode davvero le curve e i tornanti ripidi che scendono.
Ungheria
Budapest e Lago Balaton
Usciamo da quella che è propriamente la Penisola Balcanica per fare tappa a Budapest, che ci sorprende. In meno di dieci anni la città si è rivoluzionata, è moderna, curata, pulita e perfetta..come stare in Austria. Soggiorniamo ad un bello hotel in centro chiamato T62, per fortuna con il parcheggiamo siamo fortunati e troviamo un posto davanti al portone.
Ci spostiamo a piedi per vedere il centro: partiamo dal Parlamento e camminiamo sul lungo fiume per ammirare i palazzi che di notte si illuminano e riflettono le loro luci sul Danubio. Fotografiamo il memoriale delle "Scarpe sulle rive Danubio" per le persone uccisione durante la 2WW dal partito fascista. Tutto questo è al distretto V, un quartiere di lusso con bistrot, ristoranti e locali dove si può fare una sosta nella piazzetta davanti la Basilica di Santo Stefano.
Il Ponte delle Catene purtroppo era chiuso per manutenzione. Andiamo dall'altro lato del fiume in moto per vedere Buda con il castello, la cittadella antica e il bellissimo Bastione dei Pescatori composto da scorci panoramici e 7 torrette; il complesso prende il nome dalla corporazione dei pescatori incaricata di difendere questo tratto di mura durante il Medioevo. Affianco la imponente Chiesa di Mathias, intitolata al Re che qui si sposò.
Fuori dal centro invece si trovano: la verdeggiante isola di Margaret tra Buda e Pest; la Piazza degli Eroi e il parco circostante; il Museo Casa del terrore che documenta le atrocità del regime fascista e sovietico in Ungheria. E poi se ci si trova nel periodo giusto, il festival musicale dello Sziget.
Usciamo da Budapest per andare a rinfrescarci nel lago Balaton, il più grande dell'Europa centrale e meta prediletta di ungheresi e turisti provenienti dai Paesi limitrofi (in particolare per coloro che vivevano nella Germania ed Europa dell'Est quando era ancora divisa e sotto competenza dell'URSS). Il lago è lungo 77 km e sulla riva sud è costellato da spiagge, chioschi, paesini sulle rive, bellissimi cottage in mezzo agli alberi; ci fermiamo per una mezza giornata stesi sull'erba e facciamo il bagno nell'acqua bassa.
Poi proseguiamo verso il resto dei Balcani... Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Albania.
Suggerimenti utili:
-Navigatore: usare un tomtom o impostare le rotte sullo smartphone in hotel con il wifi, perché internet non funziona sempre anche se sono Paesi dell'UE.
- Moneta: quasi ovunque abbiamo pagato con la carta senza bisogno di ritirare (l'unica è la Romania nelle strade di montagna); in caso è meglio andare nelle banche e non negli ATM che hanno commissioni altissime. In Bulgaria c'è il LEV (1€ - 1,95lev), in Romania il LEU (1€ - 4,86leu), in Ungheria il FIORINO (1€ - 405f).
-Vignetta per Autostrada in Bulgaria c'è la vignetta ma solo per le auto, perché per le moto l'autostrada è gratuita. In Romania invece la vignetta va pagata entro 24h dall'ingresso nel Paese e la si può pagare presso qualsiasi benzinaio (7gg 3€), è digitale e collegata alla targa. Ugualmente in Ungheria (quota minima 7gg a 7€) si può richiederla anche subito dopo la frontiera e si può acquistare anche per la Slovacchia.
- Frontiere: erano la nostra più grande preoccupazione, ma essendo in moto potevamo passare avanti (senza lamentele di nessun automobilista o camionista) ed essendo italiani in qualche minuto passavamo il controllo dei documenti e del libretto della moto.
- Strade e pericolosità: in Romania guidano come forsennati e con grandi velocità, abbiamo visto tantissimi tamponamenti quindi bisogna stare attenti.
- Sicurezza: non abbiamo avuto nessun problema, l'accortezza è di parcheggiare dove c'è passaggio e qualche locale.
Must places:
Varna, Castello Peles, Caru cu bere a Bucarest, Sibiu, Trasfagarasan, Budapest
Itinerario in mappa:
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